La terraformazione (o terraforming in inglese) è un ipotetico processo artificiale, atto a rendere abitabile per l'uomo un pianeta o una luna. La terraformazione, interviene sulla sua atmosfera (creandola o modificandone la composizione chimica) rendendola così, simile a quella della Terra, in grado di sostenere un ecosistema.
La terraformazione è molto al di là delle possibilità della tecnologia odierna e gli studi su di essa sono per ora speculativi.
Un giorno, l’uomo potrebbe ricreare un mondo a immagine e somiglianza della Terra.
Rimodellare un mondo inospitale per farlo diventare vivibile.
Il processo conosciuto come Terraformazione, potrebbe essere un modo per colonizzare un altro mondo dopo un lungo viaggio interstellare, dice Ken Roy, ingegnere e presentatore dello Starship
Congress tenutosi a Dallas la settimana scorsa.
La visione di Terraformazione di Roy si basa su quelli che lui chiama "mondi guscio".
Al momento dell’arrivo su un pianeta, l’uomo potrebbe letteralmente racchiudere il mondo alieno all’interno di un guscio protettivo fatto di Kevlar, terra e acciaio.
“Abbiamo un mondo al centro. Immettiamo un atmosfera su di esso” dice Roy.
Possiamo avere “la composizione, la temperatura e la pressione da noi scelta.
Supponiamo di volere una “Terra normale” posizionando un guscio attorno al mondo centrale per contenere l’atmosfera, l’atmosfera, si troverà tra il guscio e il mondo centrale; ove, la parte
esterna del guscio, sarà essenzialmente uno spazio vuoto”.
Mentre la gravità del pianeta rimarrà invariata, il resto del mondo potrà diventare simile alla Terra dopo aver importato materiali vitali, dice Roy.
Il nuovo mondo potrebbe anche avere alcuni vantaggi non presenti sulla Terra, come:
Un piccolo corpo planetario come Marte o anche Plutone sarebbero degli ottimi candidati per la Terraformazione a guscio. La gravità marziana è circa 1/3 di quella terrestre e l’area di superficie del Pianeta Rosso è uguale alla superficie della Terra.
Marte non ha un campo magnetico; la tettonica a placche sembra non esistere e il nucleo del pianeta è congelato. Mentre tutti questi fattori sommati rendono un mondo inospitale, in realtà, fanno
di un pianeta di tipo marziano un ottimo candidato per la Terraformazione a guscio.
“Tutto questo, significa, che non si avrebbe più a che fare con vulcani e terremoti.
Direi che è una buona cosa”.
Roy ammette che questo modo di terraformare un pianeta non sarebbe il metodo perfetto. La creazione di un guscio abitabile sarebbe un processo intensivo; sarebbe necessario portare sul pianeta e
produrre grandi quantità di azoto e acqua e la costruzione del guscio stesso sarebbe una grande impresa. Ma sarebbe preferibile rispetto ad altri tipi di terraformazione, sostiene. I metodi
tradizionali di terraformazione usati su un corpo planetario simile a quello di Marte, richiederebbero degli specchi che riflettano la luce solare sulla superficie del pianeta, simulando così, un
effetto serra per un piccolo pianeta.
Se l’atmosfera prodotta nel pianeta da terraformare è progettata per fornire condizioni simili a quelle della Terra sulla superficie di un pianeta terraformato con metodi tradizionali, allora gli
ingegneri avrebbero bisogno dell’equivalente di circa la metà della massa dell’atmosfera terrestre da portare su Marte. E quest’atmosfera, col tempo potrebbe disperdersi nello spazio. Un pianeta
delle dimensioni di Marte racchiuso in una conchiglia, richiederebbe solo il 6,6% della massa dell’atmosfera terrestre, una quantità di materiale più gestibile.
I gusci, potrebbero essere il prossimo passo, quando l’uomo riuscirà a raggiungere un pianeta delle dimensioni di Marte che orbita attorno ad un’altra stella.
“Raggiungere (un'altra stella) è solo una metà della sfida, ma bisogna pensare anche, a cosa fare una volta raggiunta” . “Uno degli obiettivi del viaggio verso un’altra stella… è la
colonizzazione. È improbabile che una volta giunti in un sistema stellare alieno, si riesca a trovare un pianeta già abitabile”.