Trama e scheda del film Cowboys & Aliens
Titolo originale: Cowboys & Aliens
Regia: Jon Favreau
Paese e Anno: USA 2011
Cast: Daniel Craig, Olivia Wilde, Jon Favreau, Harrison Ford, Sam Rockwell, Paul Dano, Clancy Brown, Keith Carradine, Noah Ringer, Abigail Spencer
Fotografia: Matthew Libatique
Montaggio: Dan Lebental, Jim May
Musiche: Harry Gregson-Williams
Produzione: DreamWorks SKG, Imagine Entertainment, Kurtzman/Orci, Platinum Studios, Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures
Genere: Werstern - Fantascienza
Durata: 118 min.
Trama Cowboys & Aliens
1873 Arizona.
Uno straniero (Craig) senza passato si imbatte nella remota città di Absolution, nel bel mezzo del deserto. Unico accenno alla sua storia è una misteriosa sorta di manetta intorno a un polso.
L’uomo scopre in fretta che la gente di Absolution non è propensa a dare il benvenuto agli stranieri; e che nessuno fa una mossa per le strade della città, a meno che l’ordine non arrivi da parte
del colonnello Dolarhyde (Ford). La città che vive sotto il suo pugno di ferro, nella paura.
Ma Absolution sta per sperimentare un terrore ben peggiore quando la desolata città viene attaccata dai predoni dal cielo.
Con velocità mozzafiato e luci accecanti, rapiscono uno ad uno gli umani impotenti, sfidando i cittadini in ogni modo possibile.
Ora, lo straniero che hanno respinto diventa la loro unica speranza di salvezza.
Man mano che il pistolero comincia lentamente a ricordare chi è, e da dove viene, si rende conto di nascondere un segreto che potrebbe dare alla città la possibilità di contrastare la forza aliena. Con l’aiuto della viaggiatrice solitaria Ella (Olivia Wilde), mette insieme una squadra composta da ex-nemici - gente del luogo, Dolarhyde e i suoi ragazzi, fuorilegge e guerrieri Apache - tutti accomunati dall’essere ugualmente in pericolo.
Uniti contro un nemico comune, dovranno prepararsi per una prova di forza epica per la sopravvivenza.
Trailer Cowboys & Aliens
Recensione Cowboys & Aliens
Ambientato nel periodo della febbre dell’oro, Cowboys & Aliens si lancia nell’arduo compito di far convivere fantastico e western, due generi cinematografici che hanno fatto la fortuna
dell’industria statunitense. Tratto dall’omonima graphic novel scritta da Rosenberg, la pellicola pone al centro della vicenda lo straniero privo di memoria Lonegan. Inizialmente è lui la vera
minaccia per i cittadini del Vecchio West; ben presto rappresenterà l’unica ancora di salvezza per sconfiggere i demoni, piombati all’improvviso sulle loro teste. Siamo nel 1875 e gli abitanti
etichettano gli invasori non come alieni venuti da qualche lontano pianeta, ma come demoni, sbarcati dall’inferno, probabilmente, per rapire e saccheggiare.
Per l’intera durata del film la definizione rimane loro marchiata a fuoco e dopotutto è più che giustificata; non ci troviamo in una società contemporanea che ha familiarità ( dal punto di vista
cinematografico e televisivo ) con attacchi di marziani o vesuviani. Per i poveri cittadini di Absolution non esiste materia di confronto e di conseguenza, facendo fede ai dettami della chiesa,
gli alieni vengono catalogati come presenze demoniache.
L’ingenuità mostrata dai protagonisti è disarmante, ma anch’essa scusata. Le uniche armi che hanno a disposizione sono pistole e frecce, decisamente innocue, ma nonostante tutto riescono a
sconfiggere gli “stranieri”, imbastendo un improbabile alleanza con i guerrieri indiani Apache e uno scalcagnato manipolo di delinquenti, accantonando le reciproche divergenze.
Determinante è l’aiuto di Daniel Craig, svestito l’aplomb inglese dell’agente segreto 007, perfetto nell’interpretare il misterioso cowboy Lonegan, sul quale abilmente lo script si concentra e in
modo accattivante ricostruisce il passato prossimo e la sua identità. Altro tassello positivo di Cowboys & Aliens è l’ispirato Ford che troviamo nell’inedito ruolo di “tiranno” dal cuore
d’oro, che riscopre mano a mano un’umanità celata dalle mascelle serrate.
Nonostante una fotografia suggestiva che indugia sui canyon brulli del deserto statunitense, rimandando alle pellicole con protagonista Eastwood carissime agli spettatori statunitensi, il ritmo
non la valorizza a sufficienza e la pellicola risulta troppo spesso lenta e compassata. Il mix tra i generi, cuore dell’impresa ardita del regista Favreau, non decolla e, se riesce a ottenere un
risultato migliore rispetto alla commistione tecno-western di Wild Wild West, sembra che la convivenza stoni in modo stridente. L’azione esplosiva poco si sposa con l’ambientazione costruita dal
regista, non convince neanche la costante ricerca dell’elemento a effetto a tutti i costi a discapito degli aspetti di contorno della sceneggiatura. Ulteriore unto a sfavore della pellicola è
l’utilizzo della macchina da presa di Favreau, che si concentra solamente sul gruppetto di paladini a cavallo senza mai spostare il punto di vista sugli estranei aggressori ( naturalmente bipedi,
cercatori e estrattori di oro, prezioso e raro anche per loro ), di cui non sappiamo nulla di concreto.
Hollywood, capitanata dal lungo stuolo di filmmakers che ha partecipato alla produzione, si incarica nuovamente di esorcizzare le paure degli americani per l’invasore che distrugge tutto e tutti
e realizza una pellicola di pura evasione, pur sostenuta da un progetto interessante, che però sprofonda a causa della mancanza di suspense e di un finale caotico e confusionario.