Trama e scheda del film Attraction
Titolo originale: Attraction
Regia: Fyodor Bondarchuk
Paese e Anno: Russia 2017
Cast: Irina Starshenbaum, Alexander Petrov, Oleg Menshikov, Sergey Garmash, Rinal Mukhametov, Vilen Babichev, Aleksey Maslodudov, Nikita Kukushkin
Fotografia: Mikhail Khasaya
Montaggio: Alexander Andryuschenko
Musiche: Ivan Burlyaev
Produzione: Art Pictures Studio
Distribuzione: Columbia Pictures
Genere: Fantascienza
Durata: 132 min.
Trama Attraction
Secondo i rapporti delle autorità, l'oggetto volante non identificato che si è schiantato a Mosca è presumibilmente di natura extraterrestre. La maggior parte della zona di Chertanovo è transennata e la polizia e l'esercito si recano sul luogo dell'incidente. I funzionari discutono sulla possibilità di un'evacuazione di emergenze mentre il ministero della difesa riunisce un comitato speciale a cui affidare il compito di stabilire un eventuale contatto con i visitatori ancora in vita.
Trailer Attraction
Recensione Attraction
C’è il regista Fedor Bondarchuk (Stalingrad) dietro ad Attraction, nuovo ambizioso progetto sci-fi proveniente dalla Russia. Come accaduto per il suo precedente dittico costituito da Dark Planet
e Dark Planet: Rebellion, l’idea alla base del film è eccellente e vengono poste alcune interessanti questioni sull’umanità e il suo futuro, e circa il controllo paranoico da parte dei militari
su questo tipo di eventi ‘straordinari’. Quando si tratta della narrazione e della regia però, la situazione non è altrettanto piacevole. Se da una parte è ammirevole il lavoro svolto con gli
effetti speciali (considerato il budget di 5.5 milioni di euro), lo stesso non si può dire per trama, dialoghi o il montaggio convulso. Il problema principale è, poste le attenuanti del genere,
quanto la storia risulti piena di lacune. E’ oltremodo frustrante infatti cercare di dare una spiegazione a come quegli stessi sceneggiatori, che hanno avuto una brillante intuizione da portare
sullo schermo, abbiano poi infarcito di sciocchezze le oltre 2 ore di durata soltanto per spiegare come andare dal punto A al punto B . La maggior parte di quanto accade non ha infatti alcun
senso logico.
Il titolo russo – Притяжение / Prityazhenie – ha un doppio significato e può essere tradotto sia come “attrazione” (gli alieni sono attratti dalla controversa razza umana o l’attrazione tra la
protagonista Irina Starshenbaum e l’extraterreste) che come “gravità” (l’astronave che sperimenta un guasto e viene attirata dalla gravità terrestre nella nostra atmosfera).
L’inizio è molto promettente, con una navicella aliena di forma sferica che sfreccia nel cielo inseguita e quindi colpita da un missile da alcuni caccia dell’aviazione, che la fanno così
precipitare nel bel mezzo di una zona densamente popolata di Mosca. Il coinvolgimento dei militari è fin da subito deciso con l’allestimento di un quartier generale di emergenza sul campo e un
perimetro di sicurezza creato attorno al luogo dell’incidente. Come detto, i primi minuti sono incoraggianti e ambiziosi – e pertanto impegnativi – per una storia sul primo contatto alieno nella
storia della razza umana.
Invece, da questo punto in poi le cose vanno sempre peggio. La pellicola diventa un un incrocio tra Independence Day, K-PAX – Da un altro mondo e District 9, ma proprio perché queste citate sono
opere molto diverse tra loro (un’epopea gonfia di azione, un dramma filosofico e un reality show allestito in una baraccopoli degradata con violenza di strada e abusi su alieni inermi) nessuno
dovrebbe mai tentare di incrociarle. Ebbene, Attraction cerca di essere tutto quanto allo stesso tempo: la vicenda di un primo epocale incontro infusa di filosofia e ricca di sparatorie riempita
di armamenti militari e CGI, che però è anche scontri tra gang di strada e storia d’amore tra scolaretti … E proprio per questo motivo – come intuibile – non ha successo in nessuno dei
sottogeneri a cui si ispira.
Provando a elaborare meglio, dopo qualche minuto questo contatto extraterrestre si trasforma ‘inspiegabilmente’ (aka “i pochi soldi li abbiamo investiti all’inizio e alla fine”) in un film su
bande liceali composte da adolescenti scapestrati e ribelli. Più ci si avvicina alla conclusione e più modesta e sciocca si fa l’azione. Alla luce di questo, avrebbe potuto quindi tranquillamente
diventare l’impertinente avventura di una ragazza del liceo che litiga più volte al giorno col padre – un colonnello dell’Armata Rossa (che naturalmente è a capo delle operazioni sul campo) –
mentre prova a gestire una coppia di fidanzati, uno dei quali ‘casualmente’ è un alieno mentre l’altro è un delinquente violento, ma dal cuore tenero che cerca di uccidere il povero
visitatore.
Sorpresi? Come detto, la storia- e i trailer – sono un pochino fuorvianti, senza contare i nonsense, tra i molti: la possibilità da parte dei protagonisti di entrare e uscire o camminare
inosservati nella zona di sicurezza presumibilmente più sorvegliata della Russia e gironzolare intorno alla navicella schiantata, arrivando addirittura a portare senza problemi un’enorme tuta
bio-meccanica al di fuori dell’area; la liceale che guida una Range Rover nella suddetta zona e trasporta via un alieno ferito per portarlo in una stanza d’ospedale senza controlli ed eseguire da
sola una trasfusione di sangue utilizzando sofisticate apparecchiature; o ancora, la creatura da un altro mondo che assomiglia proprio al nostro vicino di casa, parla fluentemente russo, viene
arrestato e la ragazza si reca tranquillamente dentro la stazione di polizia e lo fa uscire senza troppi convenevoli. E si potrebbe continuare. Ok, si tratta di un film di fantascienza, quindi
alcune stranezze e voli pindarici possono pure starci, ma nella misura in cui si cerca almeno in qualche modo di dargli una spiegazione, anche raffazzonata. Qui però gli sceneggiatori non ci
hanno nemmeno provato.
Proprio alla fine tuttavia, Bondarchuk decide di premiare chi non è uscito a metà del primo tempo, riuscendo a toccare i tasti giusti e traghettando la vicenda verso un finale visivamente fulgido
e anche emotivo, salvandolo da un completo disastro grazie a una visita all’interno dell’astronave e ad alcuni dialoghi che finalmente hanno un senso, ma che non risollevano comunque il giudizio
complessivo su quanto visto fino a quel momento.
In definitiva, Attraction ha il solo pregio di avere alla base un’idea interessante ed effetti speciali più che dignitosi. Tutto il resto va dal mediocre al deludente (considerate le premesse
promozionali). Vale la pena dargli un’occhiata solo se siete fan oltranzisti della fantascienza o siete curiosi verso una cinematografia, quella russa, che negli ultimi tempi sta provando a
sollevare l’asticella delle proprie produzioni per cercare un posto all’interno del cinema di seria A. La strada è quella giusta, ma il cammino è ancora lungo.