Dalle parole del testimone Valerio Lonzi così come sono apparse su vari giornali all'epoca del racconto (1993).
"Ero un ragazzo di poco più di 15 anni e frequentavo gli scouts con i quali facevamo diversi campi, quell'anno avevamo deciso di organizzarne uno a Reppia in località Pian della Biscia, una località montana tra Chiavari e Sestri Levante.
Proprio un bel posto per farci un campeggio.
Era il penultimo giorno, quando alla sera tra le 22:00 - 22:10 circa, io e i miei amici abbiamo visto una sfera, grossa come una palla di bowling che era appoggiata al suolo.
Questo strano oggetto, distante qualche decina di metri da noi, catturò la nostra attenzione per il colore verde chiaro che emanava: sembrava in effetti di vetro smerigliato e si scorgeva questa debole luce chiara scaturire dall'interno. Sembrava esserci un nocciolo più luminoso, mentre mano a mano che si raggiungeva l'esterno, la sfera di vetro smerigliato diventava meno luminescente. Io ed i miei amici abbiamo puntato la torcia contro quel coso e quello si è lentamente spento, fino a sparire del tutto.
Stupiti dell'accaduto, ma anche incuriositi, siamo andati sul luogo dell'avvistamento e abbiamo scorto nel terreno, proprio dove questa sfera sembrava poggiare, un'orma semisferica e profonda caratterizzata da un colore dell'erba giallastro che faceva invece contrasto con il verde intenso della vegetazione in quel periodo.
Grande fu il mio stupore quando misi una mano nell'orma tracciata dalla strana fonte luminosa, mi accorsi che la terra in quel punto era calda. Mi ricordo, che pensai che la sfera doveva essere molto pesante per lasciare nel terreno un'orma così profonda.
Nessuno però fece stranamente caso a quella vicenda, in fondo, non eravamo neanche sicuri di quello che avevamo visto, ed eravamo in campeggio e volevamo divertirci!
Ci siamo dati appuntamento con altri ragazzi per le ore 24 per andare nel campo delle ragazze. Alle 23.00 mi sono svegliato, avevo caldo, esco dalla tenda e scorgo un mio amico, addetto al fuoco, fermo con il collo penzoloni e sembrava che avesse 3 sfere, come quella che avevamo visto prima, che gli giravano attorno.
Le 3 sfere poi si mossero verso di me e si poteva vedere benissimo che dietro alle luci non c'era nessuno: le luci fluttuavano a mezz'aria verso di me!
Accesi d'istinto la mia torcia e la puntai contro le 3 sfere.
Appena colpite dal fascio luminoso persero luminosità fino a scomparire del tutto alla vista.
In quel momento il mio amico si risvegliò e si girò verso di me.
Ci guardammo in silenzio e poi iniziammo a farci delle domande.
Scopro che la mezzanotte è passata da un quarto d'ora, che la mia torcia è fulminata ed ha il vetro rotto. Non sappiamo cosa è accaduto ma decidiamo di non parlarne a nessuno: tanto non ci avrebbero creduto nessuno. Avevo già iniziato a dimenticarmi di tutto a casa, ma dopo la doccia, mia madre mi ferma e mi chiede che cosa avessi fatto alla schiena.
Io non ne sapevo nulla, ma mia madre parlava di quegli strani segni che avevo sulla schiena.
Mi guardo allora allo specchio e vedo 3 cicatrici, come dei sottili fili rossi orizzontali collocati in fondo alla schiena, lunghi circa 15 centimetri e ben distanziati.
Quando andai dal dottore, questi mi chiese quando e perchè fossi stato operato!
Per lui ,questi segni, erano delle cicatrici dovute a sutura!
Io non so niente, so solo quello che ho raccontato prima..."