Il più importante investigatore del fenomeno degli impianti extraterrestri è l'ipnoanestesista e ipnoterapeuta statunitense Derrel Sims, ex - agente della CIA e capo investigatore del FIRST, acronimo di "Fund for Interactive Research and Space Technology".
Sims è attualmente in possesso di una collezione composta da decine di artefatti rimossi dai corpi dei presunti rapiti e ha pubblicato le conclusioni delle sue indagini nel libro "Alien Hunter: The Medical and Scientific Evidence", scritto in collaborazione con il Dr. Roger Leir.
Secondo i 2 autori, gli impianti, in quanto prove fisiche, costituirebbero una delle testimonianze più valide a sostegno della veridicità delle esperienze raccontate dai rapiti.
E' comunque difficile, anche a detta dello stesso Sims, provare se gli impianti siano effettivamente di natura aliena, visto che le indagini, da lui condotte, non hanno ancora portato ad una risposta definitiva.
"Continuano ad emergere nuovi dati", ha dichiarato il capo investigatore del FIRST all'interno di un articolo pubblicato nella rivista brasiliana UFO, "scoperti da noi e da altri investigatori.
Noi rifiutiamo l'implicazione spirituale del fenomeno... crediamo soltanto, che le evidenze siano molto forti... siamo comunque dell'opinione che qualsiasi prova, prima di poter essere relazionata agli UFO, debba necessariamente essere passata al vaglio di scienziati specializzati". Il Dipartimento di Medicina dell'Università di Houston, al quale il FIRST ha affidato le analisi degli impianti, ha rilevato nel nucleo interno la presenza di diversi tipi di metallo coperti da una sorta di gelatina che si innesta alla perfezione nel tessuto connettivo.
A volte, la parte esterna è costituita da un materiale simile alla ceramica.
I biologi, gli entomologi e i microbiologi che hanno effettuato le analisi, ignari della motivazione per la quale gli oggetti erano stati sottoposti ad esame, non hanno saputo spiegare il motivo della loro presenza nel corpo dei "pazienti".
La particolarità degli impianti, consiste nel fatto, che questi, nonostante siano corpi estranei, non provocano alcun tipo di infezione e, in alcuni casi, sono costituiti da composti chimici che non potrebbero esistere in tale matrice.
❖ Interventi eseguiti
A tutt'oggi, sono state eseguite 11 operazioni chirurgiche, per rimuovere, dai corpi di soggetti che asseriscono di essere stati rapiti da esseri alieni, impianti di natura sconosciuta.
Come per tutti i casi presenti in letteratura, la stessa attenzione e cura è stata posta negli esami eseguiti sui soggetti, sia attraverso la normale analisi medica, sia attraverso analisi psicologiche, ovviamente, tenendo conto anche di un'indagine rigorosa sulle affermazioni inerenti i loro incontri con presunti extraterrestri.
Sul piano scientifico, il fine ultimo di tali esami è la determinazione del livello odierno del fenomeno dei rapimenti alieni. Quando sarà possibile cercheremo di corroborare tali incontri con evidenze e documentazioni ricavate dalla nostra ricerca.
Gli elementi utilizzati per questi nostri propositi sono stati variamente attinti e orientati traendo essi origine dalle scienze accademiche, come pure da differenti aree di studio, quali l'elettronica e la metallurgia.
Durante le nostre ricerche siamo riusciti a collezionare un enorme quantitativo di dati riferiti a questi ritrovamenti, come ad esempio "marchi" corporei, che possono essere illuminati ed irraggiati con luce ultravioletta nera o lesioni al derma, che, per la loro tipologia, non appaiono in nessun testo medico accettato, facendo riferimento ad oggetti che presentano anomalie magnetiche e cambiamenti strutturali della loro resistenza metallica, o, a fenomeni, quali una crescita accelerata dei capelli e delle unghie in seguito a dette esperienze. Possono risultare fra i fenomeni connessi una cecità notturna o una ipersensibilità alla luce. come anche episodi anomali di malessere estremamente rapidi.
Tutto ciò costituisce solo una minima parte dei nostri riscontri. Questi "corpi del reato" risultano esistere al di sopra di ogni dubbio, ma tuttavia, non sembrano venire accettati dal mondo accademico e scientifico. Per quest'ultimo, tutte le prove riscontrate, possono, al massimo, essere considerate come indizi aneddotici.
Ma niente di più. Dal canto nostro, noi ci siamo invece mossi arrivando a considerare queste evidenze come reali, per poi proseguire accettando alcuni dei resoconti che ci provengono da soggetti propriamente considerati come "rapiti".
A questo livello, quando la presenza di oggetti metallici può essere assommata a resoconti di rapimenti, una nuova luce sembra irradiare tutta la fenomenologia.
È da evidenziare, che gli oggetti metallici rilevati all'interno dei soggetti, vengono identificati anche da strumentazioni come i raggi X lo scan CAT e la risonanza magnetica.
Per molti anni, fino ad oggi, ho personalmente ascoltato numerose storie di abduction non riportatemi da individui provenienti da tutto il mondo.
Sono stato in oltre 40 paesi e in ceti differenti e attraverso le mie ricerche ed i miei viaggi, ho trovato che un filo comune a tutte le abduction esiste.
Un racconto, che viene riportato da un individuo proveniente dal Brasile, si presenta sicuramente differente rispetto ad un altro proveniente dall’Inghilterra, dal Perù o dal Giappone. Tuttavia, sebbene l'evento specifico possa variare da caso a caso, l'essenza delle singole esperienze risulta inalterata e soprattutto, comune a tutto il mondo.
In una visione generale che si riferisce alle diverse età dei soggetti coinvolti in questo tipo di esperienze, possiamo trarre alcune conclusioni che ci sembrano di notevole interesse.
La fascia di età compresa fra l'infanzia e circa i sessant'anni, pare essere il periodo tipico in cui queste esperienze sembrano manifestarsi.
È anche emerso come questi individui non siano sovente i soli a manifestare tali fenomeni all'interno di un unico nucleo familiare, coinvolgendo, in alcuni casi, una o due generazioni precedenti. Le mie ricerche, in riferimento al fenomeno degli impianti, sembrerebbero aver dimostrato dei modelli "ripetitivi" simili. Certamente, secondo i nostri standard terrestri, non dobbiamo "marcare" ogni orso che si trova nella foresta, oppure, ogni balena nel mare per ottenere un quantitativo sufficiente di dati tale da studiare questi esseri.
Ritengo dunque, che l'impianto di oggetti nanotecnologici negli uomini da parte di una qualche intelligenza estranea, possieda un fine ultimo e questo fine dobbiamo ancora individuarlo. Ho anche imparato a mie spese, che tutti gli individui che affermano di conoscere le risposte a questi interrogativi tanto complessi, debbono essere evitati ed emarginati a tutti i costi. Invece, vi è chi si è impegnato operando al di fuori di binari prefissati come ad esempio Budd Hopkins, lo scomparso John Mack e David Jacobs, per non nominare altri ancora che sono stati denigrati da individui privi di ogni minima scientificità, che si nascondono nelle maglie di Internet e che attendono qualsiasi novità per elargire le proprie conoscenze, il più delle volte, di dubbia origine sia nei contenuti che nelle forme. Durante gli 11 espianti da me eseguiti, sono giunto ad interessanti scoperte che elencherò di seguito:
❖ L'undicesimo espianto
L'undicesimo espianto è stato compiuto agli inizi del 2004.
Il soggetto rapito era una donna di 44 anni con un oggetto nella sua guancia destra ( siamo stati precedentemente in contatto con il soggetto per oltre un anno, sia via e-mail che per telefono ). Come tutti gli altri candidati all'espianto, le era stato fornito un questionario, che è stato compilato in dettaglio e successivamente analizzato dal nostro team.
Si è così sottoposta ad esami ai raggi-X che hanno confermato la presenza dell'oggetto.
Il nostro radiologo ha analizzato le lastre, suggerendo di effettuare un altro esame per ottenere una visione migliore dell' impianto.
Ottenuta questa nuova lastra, abbiamo compiuto un'ultima analisi attraverso la CAV.
Attraverso questi nuovi dati, siamo stati in grado di determinare che l'oggetto si trovava nello strato superficiale della guancia destra, ed era posizionato su uno dei muscoli facciali. Successivamente, la candidata all'espianto è stata condotta in California e sottoposta ad una serie di esami sia psicologici che fisici.
È stata anche esaminata per le emanazioni che potevano provenire dall'oggetto.
I dati non hanno evidenziato nessuna emissione di radioattività.
L'uso del magnetometro ha dimostrato la presenza di un campo di 2,5 milligauss.
In aggiunta, per la prima volta, abbiamo usato un radiofrequenzimetro per determinare se l'impianto potesse emanare su una banda qualsiasi delle onde radio.
Con nostra sorpresa, abbiamo individuato 2 frequenze, a 92,7 e a 102,9, in cui il segnale oscillava tra le 2, e si è notato che entrambe le frequenze erano nella banda FM.
La rimozione dell'oggetto ha così rivelato una struttura di forma particolare, simile ad un melone, sempre ricoperta da uno strato biologico.
L'oggetto era altamente magnetico, al punto tale da provocare la magnetizzazione di 2 strumenti chirurgici privi di stagno utilizzati per l'espianto.
Si è quindi provveduto a sottoporla a diversi esami ottici, come anche attraverso l'AFM ( Atomic Force Microscopy, il microscopio atomico).
Sono poi stati individuati degli interessanti segni.
L'esame ha anche dimostrato in quali sue parti l'impianto fosse ancora ricoperto dal suo involucro biologico. Allo stato attuale è stato predisposto e preparato solo un altro test, e ciò, a causa della scarsità e difficoltà nel reperire fondi per tale ricerca.
È stata effettuata un'analisi attraverso il SEM ( microscopio elettronico a scansione ) che ha dimostrato un alto contenuto di ferro dell'impianto.
In questo momento, stiamo aspettando i risultati di una diffrazione ai raggi X.
E nuovi test saranno sicuramente effettuati in futuro.
Nel momento in cui sto scrivendo queste pagine, sto preparando il 12° espianto.
L'oggetto in esame appare molto simile ad altri evidenziati ai raggi-X ed è dislocato al livello dei piedi di una donna che ha una nutrita storia familiare pregressa in fatto di abductions.
Dr. Roger Leir
5 addotti parlano degli effetti pre e retroattivi di Eve Frances Lorgen, M.A.
Vari anni dopo la rimozione chirurgica dei loro cosiddetti impianti alieni, 5 persone coraggiosamente accettarono di prender parte ad una intervista per discutere i loro “effetti prodromi e postumi”. Tutti, un maschio e 4 femmine, condivisero una cosa in comune:
Incontri UFO e contatti con esseri alieni non umani.
Il Dr. Roger Leir, un pediatra di Thousand Oaks, California, fondatore del FIRST ( Fondo per la Ricerca Interattiva e la Tecnologia Spaziale ) e Derrel Sims, C.Ht, R.H.A., ipnoterapista diplomato, co-fondatore del FIRST e UFO investigatore con 27 anni di esperienza, diressero le operazioni chirurgiche con successo insieme ad un team di medici professionisti competenti e di volontari.
La prima serie di “operazioni sugli impianti” ebbe luogo il 19/08/1995, presso la clinica pediatrica del Dr. Roger Leir a Thousand Oaks, California.
Pat Parrinellio, un 47enne di Houston, Texas, e Mary Jones ( pseudonimo ) 52enne, anch'essa del Texas, avevano oggetti anomali sulle lastre dei raggi X, entrambi coinvolti con gli UFO non avevano
avuto precedenti interventi.
Entrambi furono seguiti da Derrel Sims dello HUFON ( Capo investigatore per lo Houston UFO Network ) e affidati al Dr. Roger Leir per la chirurgia, in base ai loro passati incontri
con gli UFO e grazie ai raggi X che confermarono gli oggetti anomali.
L’oggetto di Pat fu rimosso dal dorso della sua mano sinistra, e quello di Mary dal suo alluce sinistro. Tutto senza pagare nulla.
I suddetti impianti rimossi da questa prima serie furono studiati da 2 differenti patologi, e poi spediti a vari laboratori indipendenti per analisi più estese.
I test fatti su tali impianti erano:
una valutazione di patologia del tessuto, spettroscopia tramite effetto di collasso a mezzo laser ( LIBS ), esteso test metallurgico con prova di densità d’ immersione, spettroscopia depressiva tramite raggi X, microscopia a scansione elettronica, analisi del modello di diffrazione ai raggi X e analisi di proprietà elettromagnetiche e di fluorescenza.
Analisi sugli isotopi sono ancora in corso. Le prove furono condotte dal NIDS ( Istituto Nazionale per la Scoperta Scientifica ), New Mexico Tech, e altri istituti indipendenti.
Ma non è tutto. Mentre questi oggetti inusuali erano sotto esame scientifico, un'altra serie di rimozioni chirurgiche ebbe luogo il 18 Maggio 1996.
2 donne si fecero avanti in seguito a queste nuove rimozioni e per l’ intervista e gli studi seguenti. Dorothy O’hara, una donna 61enne da PalmSprings, California e Alice Leavy, 40enne, da
Newberry Park, California; ognuna aveva oggetti simili rimossi dalla gamba sinistra. Un'altra donna, Licia Davidson, 37 anni, che aveva avuto numerosi incontri con UFO e alieni, aveva un oggetto
cristallino che fu rimosso dal suo piede nel Gennaio del 1997.
❖ Scoperte
"I ritrovamenti di queste operazioni di rimozione sono piuttosto strani", disse il Dr. Leir: "in tutti questi casi non ci fu virtualmente nessuna reazione infiammatoria".
Ciò non è normale. Normalmente, i corpi estranei incistati nei tessuti, danno reazioni acute o croniche infiammatorie e possono includere fibrosi e formazione di cisti.
Questo non fu il caso che trattiamo.
I referti patologici delle prime 2 chirurgie rivelarono che gli oggetti metallici erano incapsulati in una densa e spessa membrana grigia.
Essa consisteva di coagulo grigio proteiniforme, emoseridina e cheratina pura.
Più semplicemente, proteine del sangue e cellule particolari che si trovano di solito in superficie sulla pelle. I robusti gusci che incapsulano gli impianti furono altresì trovati contenere
nervi proprio-cettori, cellule nervose e del sangue proprie del tessuto malato in quella parte del corpo. Questi gusci da impianti emanano una luce verde fosforescente in
presenza di luce ultravioletta. Gli impianti delle 2 donne, della seconda serie, non mostrarono proprietà metalliche come quelli della prima serie.
Invero, gli oggetti biancastri sferoidali non contenevano il duro rivestimento biologico, né davano fluorescenza ai raggi UV.
Tali tipi di impianti ( possibilmente biologici ) lamentavano pure la mancanza di risposta infiammatoria, secondo i rapporti di patologia.
L’ oggetto di tipo cristallino, escisso dal piede nella più recente operazione, aveva anch'esso mancante la dura e grigia membrana esterna e non aveva virtualmente nessuna risposta infiammatoria
come negli altri impianti.
I risultati dei test sulla prima serie di operazioni rivelarono che gli oggetti a forma di ago lamellare in questione sono principalmente di origine meteorica, contenendo almeno 11 differenti
elementi. In un'intervista con Alien Encounters Magazine ( Numero di Luglio 1997, Gran Bretagna ) Derrel Sims fece commenti sulla mancanza di rigetto verso gli impianti: "sembra che la
densa membrana fibrosa possa essere originata dalla pelle della persona.
Se tale ipotesi è giusta, sembra che l'oggetto metallico sia avviluppato in una guaina di materiale cheratinoso ( superficie della pelle ).
Fibre nervose poi circondano il tessuto e sembrano collegate a nervi più importanti.
Il fatto che entrambe le persone ( dalla prima serie di chirurgia ) obiettarono verbalmente e fisicamente, potrebbe essere indicazione di tale connessione al sistema nervoso".
Sims crede che le indicazioni di un'origine extraterrestre degli impianti siano molto forti.
“Ma”, Sims concede, "qualsiasi cosa gli scienziati dicano su coloro che hanno esaminato gli oggetti, questo è ciò che noi diremo". Derrel Sims ha dichiarato che un confronto di tutti i test dev'essere fatto prima che le specifiche del caso possano essere rilasciate.
Questo è lo standard della procedura seguita in ogni impresa scientifica.
La valutazione scientifica è il nostro migliore alleato, ma le esperienze e le opinioni dei coraggiosi individui coinvolti in queste procedure chirurgiche sono egualmente importanti.
Una serie di semplici domande furono poste ad ognuno dei volontari.
Quando fu chiesto sul come e quando i loro impianti avrebbero potuto essere collocati, Pat Parrinellio, di Houston, Texas, pensava che il suo impianto potesse essere stato messo durante un incontro UFO che ebbe nel 1954, all'età di 6 anni.
Mary Jones ricorda 2 incontri UFO dove il suo oggetto potrebbe essere stato inserito nel 1969. "Nel primo pauroso incontro UFO", commentò Mary, "mi trovavo in campeggio con la mia famiglia, ed ero incinta del mio terzo figlio".
Abbastanza stranamente, un mese dopo la nascita del figlio, ella ebbe un altro incontro alieno a casa durante la notte. Al contrario, Dorothy O’ Hara di Palm Springs, California e Licia Davidson dalla Sierra Madre, California dissero entrambe, "non ho idea di quando l'oggetto fu inserito". Alice Leavy commentò che per prima cosa notò il gonfiore sulla sua gamba a seguito di un incontro UFO che coinvolse altri testimoni a San Diego; nel 1993.
"io notai il bozzo", spiegò Alice, quando scorsi il marchio sulla mia gamba sinistra, dopo l’ incontro con l'UFO.” Se gli "abduttori" alieni sono responsabili degli impianti nei corpi dei loro
abdotti, allora essi sanno che sono stati rimossi?
Qui venne posta la seconda domanda:
Sperimentasti avvistamenti UFO, abductions aliene, strani sogni, assenze temporali o eventi paranormali appena prima, o dopo la chirurgia sugli impianti? ( entro 1 mese).
Pat Parrinellio rivelò, "sì, una catena di strani eventi ebbe luogo con un altro testimone coinvolto nella visione di un UFO luminoso e color arancio circa una settimana prima dell'intervento.
Dopo l’ intervento, io notai che le mie abilità psichiche sembrarono decrescere.”
Dorothy rispose, "circa una settimana prima dell'intervento io ebbi un'abduction tipo sogno col coinvolgimento di diverse persone in una grande sala tipo spogliatoio, in fila, aspettando
che ci facessero qualcosa al collo.
Anche prima di un appuntamento per incontrare uno dei collaboratori di Derrel Sims ( a riguardo della chirurgia sull'impianto ), io e un'altra donna avemmo una strana esperienza. Era come essere
bloccati nel tempo. Terminò quando era piuttosto tardi per l'appuntamento.
E allora, in seguito, dopo una sera che tornavo dall'intervento, ebbi un incontro alieno, che non potei chiaramente ricordare.
Sia Licia che Alice non ricordarono nessun strano evento sia prima che dopo il loro intervento. Mary sperimentò un raro dolore e infiammazione nel dito del piede e nel piede stesso circa
una settimana prima dell'intervento.
"In quel momento", disse Mary, "io seppi esattamente dove erano gli oggetti nel mio piede, potevo sentirli". Prima di ciò, Mary non ebbe nessun dolore né sensazioni di nessun genere nel dito. "Ciò che fu veramente strano", ammise Mary, "fu che nel momento che uscii dall'auto per incontrare Derrel Sims, proprio prima dell'operazione, il mio dolore svanì".
La domanda che ci si può fare è questa:
ora che gli impianti son stati rimossi, gli alieni torneranno e ricominceranno a prelevare gli abdotti?
Tutti quanti, eccetto Mary, risposero con un sonoro "Sì".
Alice discusse su un'abduction che ebbe 2 mesi dopo l'operazione: "io andai a letto presto per colpa del mal di testa. Mio marito si svegliò all’una di notte a causa dell'illuminazione a giorno della mia camera. Guardò la sveglia, si sporse per toccarmi e non mi trovò.
Paradossalmente, mio marito ritornò a dormire. Il giorno dopo io stavo male.
Non ricordo nulla della notte, ma notai, il giorno successivo, che il mio cane aveva raspato diverse zone della mia casa, come stesse tentando di fuggire da qualcosa che lo impauriva".
Riguardo alle modifiche della salute, dell'umore, sogni e fenomeni psichici dopo le operazioni, tutti e 5 concordarono su qualche specie di cambiamento.
Mary Jones dichiarò semplicemente che sentiva un senso di pace dopo la rimozione degli oggetti. Dorothy commentò: "io sentivo un enorme senso di sollievo dopo l’ operazione".
Licia fece notare, "sì, ebbi un immediato e intenso aumento del tono umorale dopo la rimozione dell'oggetto dal piede. Il dolore scomparve e scomparve la strana sensazione di umido che circondava il mio piede". I cambiamenti più notevoli furono notati da Dorothy.
"Ebbi un forte effetto diuretico e persi molto peso in acqua una settimana dopo l’ operazione. Poi la mia salute peggiorò progressivamente e sviluppai un'angina e un edema.
Tale problema cardiaco era una complicazione ricorrente da una precedente malattia che ebbi verso i trent'anni. Io sperimentai pure molta fatica, e scarsa concentrazione.
Il disturbo durò circa un mese, dopodiché la mia energia e la salute ritornarono con maggior forza. La mia creatività e chiarezza mentale migliorarono percettibilmente. (sono una scrittrice). Io ebbi un sorprendente miglioramento della memoria e riuscii a ricordare una precedente abduction del 1991. In altre parole, era la prima volta che fui capace di dissolvere la memoria schermo di una abduction, sebbene ci volessero 3 giorni di sforzo mentale.
Fu difficile mentalmente e emozionalmente. Col senno di poi, dopo l'operazione e il recupero dalla malattia, mi sentivo come disintossicata".
Pat, d'altra parte, notò un cambiamento soggettivo e dichiarò, "sì, una parte di me ancora oscura ha avuto cambiamenti di paradigma mentale".
Alice e Dorothy condivisero un comune sintomo, diversi mesi dopo le operazioni.
Alice spiegò, "circa 8 mesi dopo, ebbi dolori lancinanti alla gamba sinistra e notai che la cicatrice dell'impianto era divenuta rosso brillante e doleva, ciò durò circa una settimana.
In quello stesso periodo, ebbi una forte visione precognitiva che più tardi si avverò nei dettagli". Dorothy aggiunse; "sì, pure io notai una strana reazione alla mia gamba e alla cicatrice dell'impianto circa 6 mesi dopo l'operazione.
Sentivo dolori nella mia gamba sinistra, specialmente nella zona dell'impianto.
La cicatrice dell'incisione divenne rosso brillante per circa un mese".
Potrebbero tali cambiamenti in ognuno degli individui suddetti alterare la loro opinione del fenomeno UFO dopo il fatto?
Pat ammise che egli era praticamente scettico circa le abductions prima della chirurgia. "e adesso", dichiarò, "sembra che più si diventa consci del fatto più si capisce di non saperne nulla. Ma
secondo me qualcosa sta accelerando". Dorothy concordò con Pat poiché anch'ella pensava che il fenomeno UFO fosse un nonsenso.
In seguito, ella fu conscia che: "sono stata capace di lavorare in diversi campi nella mia vita, ora che non sono più scettica. Ora ho un approccio più pratico e spirituale alla vita, e sono più
attenta nell'aiutare gli altri nel senso pratico, non promuovendo attività New Age o filosofie metapsichiche". Anche Mary ammise di non aver avuto interessi né conoscenza del fenomeno abduction -
UFO in precedenza.
"Persino ora", aggiunse Mary, "non ho reale interesse negli UFO, malgrado tutto, non posso negare che esiste qualcosa nel fenomeno".
Sia Licia che Alice avevano una buona conoscenza e credenza nel campo UFO e abductions.
Licia dichiarò che la sua opinione non era cambiata. "Il miglior modo in cui posso descrivere ciò, ( spiegò ), è che ho avuto una fonte realmente potente delle più alte e delle più basse": Alice ammise, "precedentemente io pensavo che gli alieni erano cattivi.
Ora, dopo l'operazione e mentre la vita e le abductions continuano, io credo che gli alieni abbiano un compito da fare. Non è un buon compito.
Io credo che essi stiano solo eseguendo degli ordini".
Allora, l'entourage ufologico dice la verità circa quello che accade agli addotti?
Pat dice; "la verità è soggettiva. Io so che ci sono alcuni ricercatori che seguono la stretta via dello scoprire ciò che sta accadendo".
Alice concorda che la maggioranza dei ricercatori sulle abductions riportano le cose come sono avvenute, ma c’è una piccola eccezione.
Alcuni fra i maggiori ricercatori non menzionano l'apparente coinvolgimento dei militari.
Licia è d'accordo con Alice; "i massimi studiosi esaminano i maggiori indizi ma, nella mia opinione, non vogliono esser coinvolti col governo".
Dorothy sinceramente disse: "molte persone della comunità ufologica hanno la testa nelle nuvole e credono in una filosofia troppo benevola e spiritualmente fantastica.
Non c’ è abbastanza analisi critica. Ho imparato più dalle conversazioni fra noi addotti che dalle letture pubbliche". Riguardo al cover-up del governo USA verso il pubblico sui fatti ufologici, tutti quanti concordarono.
Alice concluse; "sì. specialmente sull'incidente di Roswell, New Mexico, 1947.
Molti degli impiantati descrissero notevoli cambiamenti mentali, psichici o di salute correlati alla rimozione dei loro impianti.
4 di loro descrissero un prolungamento dell'attività di abduction aliena.
Le 2 donne a cui furono rimossi gli impianti di tipo "biologico", sperimentarono cambiamenti post operazione strettamente simili, con dolori acuti e arrossamento delle cicatrici operatorie per un
breve periodo di tempo.
La cosa importante da considerare qui è l’intero quadro clinico.
Una soverchia fiducia sulla prova fisica dei risultati degli impianti non è abbastanza per risolvere il mistero degli impianti, fatta salva la presenza aliena. Altrimenti cosa sono?
Le vite e le esperienze degli abdotti stessi ci dicono che dobbiamo fermarci e capire.
La risposta giace da qualche parte fra la scienza e il cuore della gente.
Molti sono i segni che distinguono un addotto da chi non ha mai avuto problemi di abduction: alcuni sono segni interni, legati alle esperienze vissute, ricordi indelebili ma allo stesso tempo nascosti nelle pieghe dell’inconscio, e solo alcuni esperti al mondo possono, con una certa difficoltà, rendersi conto della loro presenza.
Altri segni, invece, sono decisamente più visibili: si tratta delle famose cicatrici presenti sul corpo degli addotti. All'origine di questo lavoro c’è la prima storica cicatrice, scoperta e segnalata da Bud Hopkins e mostrata anche nel film Intruders, tramite il quale, con l’ausilio della finzione scenica, la sua esistenza fu resa nota ad un pubblico ancora incredulo.
Questa cicatrice è molto comune sugli addotti, anche se non sempre sembra presente.
Mi sono imbattuto per la prima volta in essa tanti anni fa, mentre stavo lavorando ad un caso che rappresentò il punto di partenza per le mie ricerche: il caso Lonzi, a Genova.
C’è un intero libro ( Gli UFO nella mente ) dedicato alla sua storia e non voglio, in questa sede, addentrarmi ancora una volta nella vicenda vissuta da Valerio Lonzi, che lui stesso ha più volte raccontato sui network televisivi nazionali; voglio solamente mettere in risalto alcuni particolari di questo tipo di cicatrice. Negli ultimi anni, molti mi hanno chiesto, dopo una delle tante conferenze oppure dopo aver letto qualche mio lavoro, com’è fatta questa cicatrice. Nella prima edizione del libro or ora nominato c’era anche una fotografia della tibia di Valerio, sulla quale la suddetta cicatrice faceva bella mostra di sé, ma già nella seconda edizione le fotografie erano state eliminate, per problemi di costi di stampa ( ??? ), e tale preziosa informazione era, purtroppo, diventata inaccessibile al lettore.
D’altra parte, nessun centro ufologico italiano aveva mai pubblicato studi sull’argomento e quindi nessuno, in Italia, si era mai trovato davanti ad una foto di questa "stranezza", diventando, in tal modo, capace di appurare se sul suo corpo ci fosse qualcosa di simile.
La completa assenza dei cosiddetti centri ufologici italiani nel momento di trattare l’argomento abduction è conseguenza di una evidente ed altrettanto incomprensibile incapacità di capire cosa stia succedendo.
All’inadeguatezza personale dei sedicenti ufologi italiani si aggiunge l’idea che parlare di abduction significhi anche compromettersi di fronte alle autorità in generale, perdendo la fiducia dell’apparato governativo ( fiducia che, peraltro, gli ufologi italiani hanno sempre agognata e mai posseduta ).
Così, fino a ieri, il CUN ( Centro Ufologico Nazionale ) diceva di non occuparsi di rapimenti, poi, qualche mese fa, i suoi esponenti sono usciti in edicola con uno speciale del Giornale dei Misteri dedicato all’argomento, riportando, tra altre incredibili stupidaggini, lavori copiati su Internet e scimmiottamenti di lavori del sottoscritto ( ovviamente senza mai citarmi ).
Il CISU ( Centro Italiano Studi Ufologici ), d’altro canto, appare, oggi, troppo filo-CICAP ( Centro Italiano di Controllo sulle Affermazioni del Paranormale ) per poter esprimere un parere su di una questione così delicata, se non con toni spregiativi ed affermazioni negative che tutti possono rintracciare su Internet e leggere nel caso abbiano qualche problema a prender sonno. Negli anni passati, avevo più volte posto l’accento sulla strana constatazione, che, coloro i quali “sognavano gli alieni”, non facevano soltanto tutti, immancabilmente, lo stesso sogno, ma avevano anche la stessa cicatrice, generalmente collocata sul piano tibiale sinistro, o, talvolta, sul destro.
Di questa cicatrice potrei raccontare molto, poiché molte volte mi sono trovato di fronte allo sguardo smarrito di persone che vedevano per la prima volta sul loro corpo un segno del quale, a mente fredda, non riuscivano ricordare la comparsa.
Ricordo un maschio adulto di 30 anni circa, che incontravo per la prima volta, il quale, insieme alla sua ragazza, era venuto a trovarmi, e mi stava raccontando degli strani sogni che faceva di notte. Siccome tali esperienze oniriche avevano molto in comune con le esperienze di abduction, gli feci alcune semplici domande, tese a verificare il suo grado di conoscenza del fenomeno abduction. Tra l’altro, gli chiesi se aveva qualche cicatrice della quale non sapeva come se l’era procurata. Subito mi rispose di no, nel farlo però, abbassò repentinamente gli occhi verso la sua sinistra.
Quel gesto poteva avere diverse spiegazioni, la prima delle quali poteva portare alla conclusione che egli avesse attivato la memoria cenestesica, cioè "delle sensazioni", e si ricordasse la sensazione provata quando qualcuno o qualcosa aveva provocato su di lui l’eventuale cicatrice. Un’altra possibilità era che egli fosse andato, del tutto inconsciamente, a cercare con lo sguardo una cicatrice che il suo conscio non sapeva di avere, ma il suo inconscio conosceva benissimo.
Si era guardato la gamba sinistra e, la sua ragazza lo spronò a tirarsi su il pantalone, scoprirsi la gamba e verificare. Fece la sua comparsa una bella cicatrice a forma di bruciatura di sigaretta, della grandezza di un'unghia del dito mignolo, uguale a tante altre cicatrici di quel tipo.
Io gli chiesi: E quella cos’è ?
Lui, verde in volto e visibilmente agitato: Non lo so, non l’ho mai vista prima…(???)
Il soggetto appariva visibilmente perplesso, perché la cicatrice era vecchia, ma lui non si era mai reso conto di averla.
Una volta uscito dall’ipnosi indotta dal Dr. Moretti era accaduta la stessa cosa a Valerio Lonzi, il quale aveva appena descritto, sotto ipnosi, come questa cicatrice gli era stata prodotta. Ecco una sintesi del suo racconto. Valerio dice di essere su di un tavolo operatorio; ha circa 12 anni, i soliti esseri grigi gli sono attorno ed un apparato tecnologico, attaccato al soffitto di quello strano luogo e "fatto come un elmo di una antica corazza", scende verso di lui. Qualcosa gli blocca la testa e lui vede solo una piccola luce rossa che scorre ripetutamente avanti ed indietro di fronte ai suo occhi, lungo una linea orizzontale.
Nel frattempo, Valerio sente che qualcosa sta lavorando sulla sua gamba sinistra.
Nella sua testa le voci telepatiche degli alieni trasmettono, nel frattempo, un messaggio dallo strano contenuto:
stai buono: non ti facciamo niente, stiamo facendo un prelievo di tessuto osseo…
Valerio sente sempre più caldo, sempre più caldo…
Alla fine, uscito dallo stato ipnotico, non ricorda più nulla, a causa di un ordine post-ipnotico impartitogli da Moretti. Valerio, chiede poi Moretti a Lonzi:
cos’è quella cicatrice che hai sulla gamba?
Valerio non sa rispondere!
Dopo qualche anno mi trovo ad un convegno di ufologia organizzato dal CUN ed, al termine del mio intervento, in cui parlavo di abduction ( era una delle prime volte in assoluto, scendo dal palco e mi viene incontro una ragazza alta e mora, che mi intrattiene sul tema della cicatrice sulla tibia.
Mi dice che il suo ragazzo ha la stessa cicatrice di cui ho parlato durante la conferenza, poi chiama il ragazzo, il quale, timidamente è rimasto indietro.
Il ragazzo viene avanti, portando con sé una lastra radiografica della propria gamba sinistra e dichiara:
La dottoressa mi dice che sotto questa strana cicatrice è… come se mancasse del tessuto osseo… come se fosse stato fatto un piccolissimo prelievo di tessuto osseo….
È la conferma che cerco!
Non mi resta, a questo punto, che mostrare alcuni esempi di queste cicatrici, così che le persone interessate a verificarne l’eventuale presenza sulla propria pelle possano farlo da sole. La cicatrice appare come un lieve avvallamento della pelle, come se il tessuto fosse stato asportato per mezzo di un’operazione di liposuzione.
A seconda della proprie caratteristiche, la pelle può presentarsi leggermente arrossata, oppure, a periodi, arrossarsi per poi tornare normale, cioè del colore di quella circostante.
A volte, la cicatrice è difficilmente identificabile, in quanto, non ci sono arrossamenti e l’affossamento della cute appare poco pronunciato e quasi invisibile.
Talvolta, come si vede sopra ( cicatrice 1 ), il “prelievo di tessuto” è stato ripetuto.
Il soggetto non appare cosciente di avere quella cicatrice, anche se l’ha vista magari per anni; solo nell’istante in cui lo si fa ragionare sull’esistenza di quello strano marchio, qualcosa, dentro di lui, si muove e, per la prima volta, l’addotto si rende conto di esserlo veramente! Di fronte a lui si apre una voragine interna, che lo inghiottisce in un colpo solo.
Ma allora… mi dice subito dopo… tutti quei sogni che facevo da piccolo… non erano sogni… tutti quegli esseri che venivano attorno al mio letto mentre i miei genitori dormivano erano veri… ma
allora… ma allora… gli stessi tipi di cicatrice che Budd Hopkins fotografa in America si trovano sugli addotti italiani.
Mai, come per il fenomeno abduction, sono sembrate esistere tante prove concrete e mai, come in questo caso, si è dovuto prendere atto della stupidità degli ufologi di stato, incapaci, nonostante
tutto, di partecipare ad una battaglia, quella della conoscenza, che da tempo ha portato l’organizzazione a cui appartengo dall’altra parte della barricata a rimirare immensi spazi dove
governanti corrotti, militari inutili, alti prelati collusi continuano a tenere l’umanità in un’ignoranza che potrebbe rappresentare la sua futura tomba.
Corrado Malanga
In questo video potrete osservare tutte le fasi dell'operazione per la rimozione di un impianto alieno sottocutaneo. Si consiglia la visione solo ad un pubblico adulto.