Trama e scheda del film The objective
Titolo originale: The objective
Regia: Daniel Myrick
Paese e Anno: USA 2008, Marocco
Cast: Jonas Ball, Matthew R. Anderson, Michael C. Williams, Jon Huertas, Sam Hunter, Jeff Prewett, P. David Miller, Kenny Taylor, Chems-Eddine Zinoune, Qzaibar Allal, Hammou
Abaou, Rkia Chkaroll, Ibtihal Iataren, El Hayrani Lekbir, Vanessa Johansson, Jacqueline Harris
Fotografia: Stephanie Martin
Montaggio: Michael J. Duthie, Robert Florio
Musiche: Kays Al-Atrakchi
Produzione: IFC FILMS - Gearhead Pictures
Distribuzione: Media group
Genere: Thriller - Fantascienza
Durata: 90 min.
Trama The objective
Afghanistan, qualche anno dopo l’occupazione statunitense seguita agli attacchi alle Torri Gemelle di New York.
Un agente della CIA viene spedito sul posto per portare a termine una misteriosa missione. Gli viene affidato un esperto plotone della Delta Force: veterani con molta esperienza e addestrati per
combattere tra le aspre montagne afghane.
Poche ore dopo la partenza alla ricerca di un misterioso chierico musulmano, che in realtà funge da contatto coi servizi segreti americani, la missione prende una brutta piega.
Il plotone si trova appiedato nel bel mezzo del nulla, minacciato da presenze intangibili che sembrano essere di gran lunga più pericolose dei talebani.
Trailer The objective
Recensione The objective
Myrick è uno dei due registi del cult The Blair Witch Project. Questa volta ci riprova con un horror bellico che pure conserva qualche caratteristica del mockumentary.
La missione del maggiore Keynes è infatti la documentazione. C’è una forza misteriosa che si cela in Afghanistan, localizzata dai satelliti fin dai tempi della guerra coi sovietici. Di cosa si
tratta? Toccherà al maggiore trovare una risposta, riprendendo tutto ciò che incontra strada facendo, nel tentativo di stabilire un contatto. Gli uomini del plotone scopriranno ben presto di
essere sacrificabili, come lo stesso Keynes, che è soltanto una pedina in un gioco molto più grande di lui.
Cos’è la potente fonte radioattiva che ogni tanto compare tra i monti del paese centroasiatico spostandosi a velocità incredibile? Le opzioni valutate dai militari, come scopriremo, sono
tre:
Myrick è bravo a non darci risposte, bensì solo ad accennarle.
Il film non è un classico survival bellico, nel senso che qui i soldati si muovono, agiscono e muoiono in modo piuttosto realistico. Niente idiozie alla World Invasion, Battle LA, che pure non è
il peggiore esempio di strampalata interpretazione della guerra in campo fantascientifico.
La parte in cui il plotone della Delta si perde tra i monti dell’Afghanistan, raggiungendo la consapevolezza di essere stato sacrificato per tentare un first contact con un’entità non umana, è
molto riuscita. Il senso di desolazione e di minaccia è tangibile, così come sono ben realizzate le condizioni disperate dei soldati, con le riserve d’acqua al minimo e senza contatti col
quartier generale.
Sul finale, che comunque non è brutto, Myrick si perde a sua volta un po’ per strada, ma per fortuna non manda in vacca un lavoro che rimane quantomeno interessante.
Nota a margine: le riprese “afghane” sono in realtà ambientate sull’altopiano marocchino, e sono di una bellezza straordinaria.