❖ Biografia
Erich Anton Paul von Däniken (Zofingen, 14 Aprile 1935) è uno scrittore svizzero.
È noto per i suoi libri di archeologia misteriosa ed è uno dei principali sostenitori della cosiddetta "teoria degli antichi astronauti". Frequentò il College St-Michel di Friburgo in Svizzera dove sviluppò un certo interesse per gli scritti antichi di natura religiosa.
Nel 1960 ha sposato Elisabeth Skaja e nel 1963 è nata sua figlia Cornelia.
5 anni più tardi, mentre prestava servizio in un albergo svizzero, portò a termine
Gli extraterrestri torneranno nel 1968. (scaricabile cliccando sul libro).
Il libro fu all'inizio respinto dagli editori e in seguito ritirato dal mercato dalla casa editrice prima di essere affidato al curatore Wilhelm Roggersdorf (pseudonimo di Wilhelm "Utz" Utermann), giornalista e sceneggiatore tedesco nonché ex attivista di estrema destra (in gioventù responsabile di riviste per la Gioventù hitleriana); fu parzialmente rimaneggiato da Utermann e von Däniken prima di essere ripubblicato e divenire con la nuova edizione un grande successo. Il libro fu un autentico Best seller internazionale tradotto in numerose lingue, col titolo inglese Chariots of the Gods. L'opera in questione sostiene che creature aliene, provenienti da un altro sistema solare, visitarono il nostro pianeta circa 10.000 anni fa e crearono uomini intelligenti a loro somiglianza alterando il genoma delle scimmie.
Esse sarebbero state adorate come dèi dal genere umano per le loro immense conoscenze tecniche, delle quali resta una velata tradizione nei miti.
Ne Gli dèi erano astronauti (2003), lo scrittore svizzero ribadisce il concetto che divinità ed angeli di cui parlano Bibbia, Corano e numerosi testi sacri antichi erano alieni che un tempo visitarono la Terra. Anche alcune apparizioni mariane, comprese quelle celebri di Fátima, si possono spiegare per von Däniken in chiave ufologica.
Nonostante ciò, ha dichiarato al programma Enigmi alieni di essere un cattolico osservante e di pregare ogni sera. Erich von Däniken sostiene spesso di non essere competente per la ricerca sugli UFO. Poco dopo la pubblicazione di "Gli extraterrestri torneranno" (1968), lo scrittore subì un arresto da parte dell'Interpol in Austria per appropriazione indebita e truffa nei confronti dello Stato svizzero, a fini di evasione fiscale, giustificandola col fare fronte ai problemi economici che aveva in quel periodo; secondo l'accusa ciò sarebbe servito invece ad uno stile di vita dispendioso e "da playboy".
Fu condannato nel Febbraio 1970 a 3 anni e mezzo di reclusione e a un'ammenda di 3000 franchi svizzeri. Incarcerato, in prigione scrisse il secondo libro, Return to the Stars, poi ripubblicato come Gods from Outer Space. Poi venne scarcerato un anno dopo.
Ma tutta questa vicenda è una storia che non ci interessa.
❖ Le critiche di J. Colavito sull'ipotesi sulla creazione dell'uomo da parte di entità aliene
La teoria degli antichi astronauti è considerata dalla comunità scientifica come errata.
In un articolo pubblicato nel 2004 sulla rivista Skeptic, intitolato Charioteers of the Gods
("I cocchieri degli dei" o "Carrettieri degli dei"), di cui vi proponiamo uno stralcio...:
《L'idea che gli extraterrestri fossero le prime divinità dell'umanità ha attirato l'attenzione popolare con il best-seller Chariots of the Gods del 1968 dell'autore svizzero Erich von Däniken e l'influente documentario della NBC del 1973 basato sul libro Alla ricerca di antichi astronauti ("Search of Ancient Astronauts" DVD raccontato da Ros Serling, purtroppo non abbiamo trovato il libro, ma l'intero video si).
Ma per le persone che hanno familiarità con le riviste di fantascienza degli anni Quaranta e Cinquanta, l'affermazione "rivoluzionaria" di von Daniken conteneva più di un accenno di altri scritti che in precedenza affermavano che gli dèi fossero di natura extraterrestre.
In effetti, gran parte del caso di von Däniken è perfettamente parallelo al lavoro di un certo scrittore di racconti dell'orrore del New England, sebbene il viaggio dal racconto dell'orrore al best-seller di saggistica ci porti dall'America alla Francia e infine alla Svizzera.
L'autore in questione altro non è che Howard Phillips Lovecraft, di Providence, Rhode Island, giustamente quotato come un maestro della storia dell'orrore. Il suo lavoro rivendica un posto accanto a Edgar Allan Poe e Stephen King nel pantheon del genere.
Le opere di Lovecraft riformulano il soprannaturale in termini materialisti.
Prese l'idea di un pantheon di antichi dei e ne fece un gruppo di alieni scesi sulla terra in un lontano passato. Lovecraft ha riassunto questa idea sorprendentemente originale nel suo racconto del 1926 "The Call of Cthulhu".
Nella storia, un giovane mette insieme i pezzi di un antico puzzle e scopre la scioccante verità su una mostruosa razza di creature aliene che servirono come divinità per uno strano culto:
"C'erano stati eoni in cui altre Cose regnavano sulla terra e avevano avuto grandi città.
Resti di loro: sono stati ancora trovati come pietre ciclopiche su isole del Pacifico.
Morirono tutti in vaste epoche di tempo prima che arrivassero gli uomini, ma c'erano arti che potevano farli rivivere quando le stelle tornavano nelle giuste posizioni nel ciclo dell'eternità. Erano infatti venuti essi stessi dalle stelle e avevano portato con sé le loro immagini. "1
Proprio in queste poche brevi frasi vediamo la radice dell'intera ipotesi dell'antico astronauta.
Gli antichi dèi o demoni erano alieni scesi sulla terra in tempi primordiali.
Hanno eretto grandi città di pietra i cui resti sono le antiche rovine di oggi.
Infine, le sculture antiche raffiguravano gli alieni.
Tutte queste affermazioni si trovano nei Carri di von Däniken:
"Questi primi uomini avevano un enorme rispetto per i viaggiatori spaziali.
Poiché, provenivano da un luogo assolutamente sconosciuto e poi tornavano di nuovo lì, erano gli "dèi" per loro". Nelle culture avanzate del passato troviamo edifici che oggi non possiamo copiare con i più moderni mezzi tecnici.
Questi ammassi di pietra sono lì; non possono essere smentiti.
Un'altra scoperta piuttosto fantastica è stata il Grande Idolo [di Tiwanaku] ...
Ancora una volta abbiamo la contraddizione tra la superba qualità e precisione delle centinaia di simboli su tutto l'idolo e la tecnica primitiva utilizzata per l'edificio che lo ospita." 2
In effetti, nella storia di Cthulhu manca solo una delle principali affermazioni di von Daniken, secondo cui gli antichi avrebbero creato l'umanità a loro immagine.
Lovecraft ha una risposta anche per questo.
Nella sua storia del 1931 "At the Mountains of Madness", gli esploratori trovano una città incomparabilmente antica in Antartide e le sculture sui muri raccontano una storia orribile di come gli Antichi avrebbero creato le forme di vita della Terra:
"era sotto il mare, all'inizio per cibo e poi per altri scopi, che prima crearono la vita sulla terra usando le sostanze disponibili secondo metodi noti da tempo.
Ci interessava vedere in alcune delle ultime e più decadenti sculture un mammifero primitivo e barcollante, usato a volte per il cibo e a volte come divertente buffone dagli abitanti della terra, le cui prefigurazioni vagamente scimmiesche e umane erano inconfondibili."3》
Ma come sono entrate le idee di Lovecraft in Chariots of the Gods ?
(Il resto vi invitiamo a leggerlo sul sito Skeptic, link sopra).
...Ma riprendiamo da dove avevamo interrotto per aprire questa parentesi.
Jason Colavito sostiene che von Däniken, come Robert Charroux, avrebbe plagiato molti dei concetti presenti nel libro di esoterismo "Il mattino dei maghi - The morning of the magicians", specialmente per il libro "Gli extraterrestri torneranno"; sostiene inoltre, che questo libro, a sua volta venne fortemente influenzato dalla fantascienza dei Miti di Cthulhu del romanziere H. P. Lovecraft e, che il nucleo della stessa teoria degli antichi astronauti ha un'origine prevalente dai racconti "Il richiamo di Cthulhu e Alle montagne della follia - The mountains of madness". Colavito ha anche accusato di razzismo il libro "Signs of the Gods" del 1979 per i passi in cui ipotizza che gli antichi alieni avessero volutamente creato diverse razze umane. L'archeologo Keith Fitzpatrick-Matthews ha citato alcuni passi del suddetto libro per criticare la concezione eurocentrica di Däniken:
«Gli evoluzionisti dicono che l'uomo discende dalle scimmie.
Eppure chi ha mai visto una scimmia bianca?
O una scimmia scura con i capelli ricci come la razza nera? (...)
Non mi interessa fare confronti all'interno delle razze maggiori, ma solo risolvere il problema di come sono nate le prime razze maggiori. (...)
Gli extraterrestri sono stati in grado di scegliere tra razze diverse sin dall'inizio?
Hanno dotato diversi gruppi umani di diverse capacità di sopravvivere in diverse condizioni climatiche e geografiche? (...)
Oggi si presume che gli uomini primitivi avessero la pelle scura. (...)
La razza nera è stata un fallimento e gli extraterrestri hanno cambiato il codice genetico mediante l'ingegneria genetica e poi hanno programmato una razza bianca o gialla? (...)
Quasi tutte le persone di colore sono portate per la musica: hanno il ritmo nel sangue. (...)
Capisco perfettamente che sto giocando con la dinamite se chiedo se gli extraterrestri abbiano "assegnato" compiti specifici alle razze di base fin dall'inizio, cioè, le hanno programmate con abilità speciali. (...)
Non sono un **razzialista... Eppure la mia sete di conoscenza mi permette di ignorare il tabù sul porre domande razziali semplicemente perché è prematuro e pericoloso... perché siamo come siamo? Una volta accettata questa domanda fondamentale, non possiamo e non dobbiamo evitare il seguito esplosivo: esiste una razza prescelta? [dagli extraterrestri]»
(Erich von Däniken, Signs of the Gods)
** Il razzialismo è un'ideologia europea, prosperata tra la metà del XVIII secolo e la metà del XX secolo, che vede nella razza umana il motore della storia.
Leggi tutta l'intervista comprando Nexus, noi riporteremo solo le parti salienti (secondo noi).
Pubblicata su NEXUS nr. 129, Rafael Videla Eissmann intervista Erich von Däniken.
L’autore di Best seller internazionali Erich von Däniken è una delle menti più straordinarie del XX e XI secolo. Le sue idee a proposito delle visite di entità extraterrestri in tempi antichi hanno rivoluzionato la nostra percezione non solo della storia, ma anche del nostro destino.
Von Däniken suggerì una delle più affascinanti ipotesi utili a capire l'evoluzione umana:
I visitatori extraterrestri arrivarono sulla Terra centinaia di migliaia di anni fa e diedero atto ad una mutazione genetica negli ominidi.
Con questo atto di “creazione”, ebbe inizio la specie Homo Sapiens.
❖ Vestigia di antichi extraterrestri
Ci sono alcuni siti archeologici che non consideri appartenere alla cultura umana?
No. Le persone costruirono nell'antichità templi e monumenti per gli “dèi”.
Questi “dèi” erano forse rappresentazioni delle forze della Natura?
In qualche caso sì, ma in altri erano reali entità extraterrestri, che influenzarono gli umani e iniziarono così ad essere considerati “dèi”.
I templi e i monumenti spuntarono fuori dal nulla durante l’età della pietra.
Ha senso tutto ciò? Come possiamo spiegarlo?
Ora, le antiche costruzioni sono opera di umani.
Questo è ciò che accadde per le piramidi in Egitto.
Ma da dove trassero questi popoli l’idea di costruire piramidi?
Tutto questo richiedeva un’evoluzione.
Le piramidi presentano un complesso sistema di passaggi sotterranei la cui costruzione richiede una progettualità, che a sua volta richiede la conoscenza dell'ingegneria.
Ai tempi di Cheope, la progettazione ingegneristica non esisteva.
La tecnologia Egiziana non era evoluta al punto da poter progettare i passaggi, le camere ed i cunicoli della Grande Piramide. Quindi qualcuno ha ideato il tutto: gli extraterrestri.
Gli umani hanno fatto il “lavoro sporco”.
Ma ripensando alla tua domanda, devo fare una digressione.
Puma Punku è un sito vicino a Tiahuanaco in Bolivia, che consiste in strutture di pietre prefabbricate che si incastrano tra loro, in modo simile ai mattoncini Lego.
Questa sorta di strutture in pietra furono opera di extraterrestri.
Molto probabilmente, per quel che ne sappiamo, in questo sito potrebbero essere presenti le uniche tracce di costruzione extraterrestre.
Quali sono i libri e le fonti più significative dell'antichità che si riferiscono ai visitatori extraterrestri?
Secondo me, il Libro di Enoch (scaricabile) potrebbe costituire la fonte più importante.
Questo Libro non fa parte della Bibbia; è stato ritrovato circa 200 anni fa in un’antica biblioteca in Etiopia. A quel punto arrivò in Inghilterra dove poi fu tradotto.
In alcuni passi del Libro di Enoch, ci sono chiari punti in cui vengono descritti gli extraterrestri, i maestri di Enoch.
[Erich von Däniken parafrasa i seguenti passaggi, NdR.]
Uno degli extraterrestri disse ad Enoch: “umano, guarda fuori dalla finestra.
La vedi quella luce? Voi umani la chiamate Luna.
Ma la Luna non produce alcuna luce. La Luna riceve la luce dal Sole.”
Quindi spiegò ad Enoch le diverse fasi lunari.
A quel punto il Maestro Celeste disse ad Enoch: la vedi questa grande luce splendente?
Voi umani la chiamate Sole. Ma guarda le altri luci.
Anch’esse sono soli! Questi soli sono circondati da pianeti.
Il tuo pianeta si muove intorno al Sole in 365 giorni più alcune ore.
[poiché abbiamo un anno bisestile ogni 4 anni]. Queste sono tutte informazioni scientifiche!
Enoch dovette imparare il linguaggio degli angeli, ossia, degli extraterrestri, che, quando discesero sulla Terra, lo istruirono non solo sull’astronomia, ma anche su altre branche del sapere. Enoch scrisse più di 300 libri prima di sparire su un carro fiammeggiante.
Prima di ciò, diede i libri a suo figlio Matusalemme, con l’ordine specifico di conservarli per chi fosse vissuto dopo il Diluvio.
Nella Bibbia, il Libro di Ezechiele descrive una delle astronavi extraterrestri, non un’astronave madre, bensì, un piccolo velivolo che oggi potremmo chiamare uno “space shuttle”.
Inoltre nel Drona Parva, il settimo libro del poema epico indiano Mahabharata, vi sono descrizioni di enormi velivoli che circondavano la Terra.
Grazie a questo testo veniamo a conoscenza della presenza sul nostro pianeta di città strutturate e dello scoppio di una guerra atomica dove tutto fu arso o ucciso dalle radiazioni, anche i bambini nel grembo delle madri! Tutto questo è scritto sul Drona Parva.
Questi sono alcuni esempi che si trovano nella letteratura antica.
Qual è il sito archeologico “paleo-SETI” [Search for Extraterrestrial Intelligences in Antiquity] che consideri più importante?
Sicuramente le Linee di Nazca in Perù.
Purtroppo, la televisione e la stampa ci raccontano sempre un sacco di falsità su Nazca.
Tutti questi “documentari scientifici” non sono altro che un cumulo di spazzatura e menzogne. Non mostrano mai le immagini di ciò che si può veramente vedere a Nazca.
Non mostrano che alcune delle montagne sono nettamente tagliate in maniera artificiale!
Ma come venne realizzato tutto ciò? Nazca insomma è decisamente un posto da visitare.
Poi, naturalmente, c'è il coperchio del sarcofago di K’inich Janaab Pakal il Grande, a Palenque, nella penisola dello Yucatan in Messico.
Pakal il grande è rappresentato seduto mentre manipola un pannello di controllo e manovra una sorta di macchinario o navicella. Gli epigrafisti David Stuart e George Stuart, che hanno tradotto i glifi della banda che circonda la rappresentazione, hanno concluso che in questa sezione si descrive l’ascensione al cielo di Pakal il grande.
Questi sono alcuni dei siti più significativi delle Americhe in cui possiamo riscontrare una sorta di tradizione extraterrestre. Ora, come ho detto prima, gli umani ebbero un contatto con gli extraterrestri. Alcuni umani vollero onorare gli extraterrestri, quindi, in memoria di questi ultimi, costruirono edifici, piramidi, templi e via dicendo.
Oltre a ciò, gli extraterrestri mostrarono agli antichi greci, per esempio, specifiche località dove avrebbero dovuto costruire i templi, in serie.
Sapevano che questi siti particolari presentavano precise relazioni geometriche attraverso il territorio e le acque. Gli extraterrestri sapevano che migliaia di anni dopo, i discendenti di questi antichi umani sarebbero stati in grado di volare con mezzi aerei e di capire la cartografia. Questi discendenti allora avrebbero realizzato, che sul territorio della Grecia vi sono precise linee e triangoli che collegano gli antichi templi.
Diventando consapevoli della presenza di questi schemi geometrici, questi individui avrebbero iniziato a porsi delle domande:
Prima o poi a questi moderni discendenti sarebbe sorto il dubbio:
“I nostri antichi antenati ricevettero una visita extraterrestre?”
Quindi, forse, gli schemi stessi presenti tra questi monumenti avevano lo scopo di indurre questi discendenti a farsi un giorno delle domande sugli extraterrestri.
Prima però, occorre un collegamento per riuscire a porsi le domande giuste.
Quindi è una sorta di piano per il remoto futuro affinché le persone si pongano domande sui tempi antichi? C'è qualche simbolo riconoscibile degli “dèi”?
Noi siamo la prole degli “dèi”.
Ovviamente, gli umani sono il risultato di un’evoluzione, ma non solo.
Attraverso la storia, lunga migliaia di anni, alcuni degli extraterrestri sono intervenuti sui nostri geni. Quindi, non siamo solo umani e vorrei sottolineare questo: con l’evoluzione, ma non solo. Quindi hanno interferito. Questa è la ragione per cui non siamo più scimmie.
Questa è la ragione per cui abbiamo sviluppato la scienza.
Questa è la ragione per cui la Bibbia, come molti altri “testi sacri”, esprime il fatto che gli “dèi” crearono gli umani a loro immagine e somiglianza.
Ecco perché nella mitologia troviamo tutte queste figure che discendono dal cielo e si uniscono sessualmente con gli umani.
❖ Echi di continenti perduti
Come la pensi a proposito dei continenti inabissati di Atlantide, Mu e Lemuria?
Secondo il Libro di Enoch, ci furono degli ammutinati in un’astronave.
Alcuni di loro scesero sulla Terra e si unirono sessualmente con gli umani.
Uno di loro, Poseidone, ebbe dei figli con una umana chiamata Clito.
Per proteggere la sua famiglia Poseidone fondò Atlantide.
Quindi, furono questi extraterrestri a dare inizio al regno di Atlantide.
Alcune delle tecnologie utilizzate furono progettate da Poseidone, un extraterrestre.
Era uno degli ammutinati che discesero sulla terra dall’astronave madre.
Ora, per quanto riguarda Mu e Lemuria, io conosco solo le leggende, ma per ciò che riguarda Atlantide la storia è chiara. Il filosofo Platone descrisse Atlantide in ogni suo dettaglio nei suoi libri Timeo e Crizia. Spiegò che l’informazione gli proveniva dall’Egitto, quindi sapeva esattamente ciò di cui parlava. Sono assolutamente certo che Atlantide sia esistita.
Gli atlantidei erano extraterrestri.
La visione di Ezechiele non era tanto profetica quanto invece descrittiva di una astronave. L'ex ingegnere della NASA Josef F. Blumrich ha sviluppato il progetto (video sopra) secondo la descrizione presente nel libro di Ezechiele.
Nota Silverland:
ma non erano due ruote incrociate all'inizio?
Comunque sia, per quanto futuristica possa sembrare questa sorta di "astronave", sembrerebbe troppo sempliciotta e anche progettata male; perché se uno o più propulsori o eliche non dovessero funzionare o dovessero avere un guasto, l'oggetto potrebbe schiantarsi; in quanto, non ci sarebbe una propulsione di spinta omogenea, ma piuttosto uno squilibrio propulsivo che comprometterebbe fortemente il corretto assetto di volo.
Inoltre, con le ruote? Ma per andare dove? Le eliche? Per fare cosa?
Sembrerebbe più un "oggetto" progettato male o di fabbricazione umana.
Inoltre, penso che con questa configurazione non sembrerebbe nemmeno pronta per un decollo immediato in caso di attacco da parte di forze terrestri. (ovviamente è solo la nostra opinione)
❖ Il mistero degli antichi astronauti
Lo storico della scienza Marco Ciardi ha affrontato la questione dell'archeologia misteriosa nel suo nuovo saggio "Il mistero degli antichi astronauti" edito da Carocci editore.
Il film Prometheus di Ridley Scott (2012) si apre con un misterioso prologo.
Un’astronave approda su un pianeta spoglio.
Un essere dall’aspetto umanoide beve una strana sostanza nera che lo porterà brevemente a morire fra i gorghi di una cascata. Mentre il corpo dell’umanoide si perde nelle acque del fiume si innesca una reazione chimico-biologica: che sia l’origine della vita sul pianeta?
Se quel pianeta fosse la Terra (nel film non è esplicitato) questa scena sarebbe solo una delle più recenti riletture del mistero degli antichi astronauti.
Questo mistero si poggia su un’ipotesi secondo la quale la Terra sarebbe stata visitata almeno una volta da extraterrestri e che, durante questa visita, essi siano stati capaci di influenzare direttamente eventi fondamentali per la storia del nostro pianeta.
In senso lato, poi, la “teoria” degli antichi astronauti avrebbe dato origine a vere e proprie correnti pseudoscientifiche come l’archeologia misteriosa, ovvero, una pseudodisciplina che rilegge il passato dell’umanità e alcune sue produzioni culturali come frutto dell’intervento di civiltà extraterrestri tecnologicamente molto evolute.
Lo storico della scienza Marco Ciardi ha affrontato la questione nel suo nuovo saggio "Il mistero degli antichi astronauti" edito da Carocci editore.
Ciardi ricostruisce nelle sue pagine il contesto in cui questa teoria è nata, come si è sviluppata, chi l’ha alimentata e rielaborata. Attraverso questa indagine l’autore prova a capire quanta scienza c’è nella leggenda degli antichi astronauti, muovendosi come sempre al confine tra scienza e pseudoscienza, come molte altre volte aveva fatto nella sua attività saggistica indagando a più riprese il mito di Atlantide (Atlantide, 2002 e Le metamorfosi di Atlantide, 2011) e le interazioni fra scienza, magia e letteratura fantascientifica (A bordo della cronosfera. I fumetti tra scienza, storia e filosofia, 2014 Galileo e Harry Potter, 2015).
❖ Una meticolosa indagine storica
Ciardi torna quindi a indagare il confine fra scienza e pseudoscienza utilizzando la ricerca storica e una meticolosa analisi delle fonti letterarie, dai saggi ai fumetti.
In misura forse maggiore a quanto accade nei suoi precedenti libri, le pagine di Ciardi sono ancora più ricche di rimandi a nomi, autori, scienziati e ai più eterogenei riferimenti bibliografici utili a ricostruire la storia del mistero degli antichi astronauti.
Il saggio cerca di capire innanzitutto quali siano le coordinate temporali e culturali che hanno dato origine al mistero, quindi, si spinge a delineare quali siano state le condizioni capaci di favorirne la diffusione. Le origini teoriche del mistero affondano nel Rinascimento e nel sapere mistico custodito nel Corpus Hermeticum, per secoli ritenuto erroneamente un testo sacro ancestrale contenente la sapienza di un antica divinità egizia, mentre in realtà, i suoi testi possono essere collocati fra il I e il IX secolo d.C..
Alla base, c’è l’idea molto in voga presso i filosofi rinascimentali che esistesse un’antichissima civiltà dotata di saggezza inimmaginabile e di tecnologia avanzata.
Se ciò vi ricorda Atlantide e il mito degli atlantidei, ricordate bene: Atlantide è un altro dei miti indagati da Ciardi e ritorna a più riprese anche nella pagine di questo suo ultimo saggio.
Nell’Ottocento, poi, il mito di una civiltà primigenia evolutissima si mantenne vivo e capace di alimentare le fantasie e le curiosità di molti autori.
Fra i promotori del mistero degli antichi astronauti troviamo la fondatrice della Società teosofica Eléna Petróvna von Hahn, più nota come Madame Blavatsky, che, verso la fine dell’Ottocento, pubblicò alcune opere nelle quali sosteneva fortemente il mito di una razza primigenia pura, eterea e aliena, che aveva generato la civiltà umana.
Blavatsky attinse a piene mani dal misticismo rinascimentale, rileggendolo però (in un atteggiamento tipico della pseudoscienza) alla luce delle scoperte tecnico-scientifiche della sua epoca: in questo modo l’invenzione del telefono e le ricerche sull’elettricità sarebbero in realtà riscoperte di quella antica civiltà ipertecnologica.
A suffragio di questa convinzione, Madame Blavatsky chiamava addirittura l’evoluzione per selezione naturale, fraintendendola e piegandola a piacimento al fine di corroborare il suo misticismo.
❖ Tra fantascienza e pseudoscienza
Ciardi non presenta un elenco di bufale o leggende legate al mito degli antichi astronauti, ma, scava nel dettaglio nella storia dell’idea, non entrando nel merito delle prove che la confermerebbero o la smentirebbero. L’autore non appunta esplicitamente le sue convinzioni, anche se nelle sue parole è evidente la cautela e l’atteggiamento di costruttivo scetticismo sull’argomento. Probabilmente, il parere dell’autore può essere intuito dal confronto che propone fra gli scrittori Peter Kolosimo e Erich Von Däniken.
Il primo, divulgatore italiano e autore fantascientifico, fu affascinato del mito di una civiltà primigenia e scrisse opere come "Non è terrestre", in cui un contesto più propriamente fantascientifico e una divagazione nella pseudoscienza si mescolavano fra loro in modo accattivante. Tuttavia, Ciardi sostiene che Kolosimo non perse mai di vista un approccio fondamentalmente dubbioso, confinando buona parte delle sue ipotesi alla fantascienza e non alla pseudoscienza. Altro atteggiamento fu quello del “rivale” di Kolosimo, lo scrittore svizzero Erich von Däniken, autore di molti saggi sull’ipotesi degli antichi astronauti e sull’archeologia misteriosa, fra cui, Gli extraterrestri torneranno.
Von Däniken propone le sue tesi senza il dubbio che Ciardi vede nelle pagine di Kolosimo e, secondo lo storico, sconfina pienamente nella pseudoscienza.
Von Däniken parla di tracce archeologiche e artistiche che testimonierebbero il contatto, come ad esempio, pitture antiche, nelle quali sarebbe possibile vedere il disegno di astronauti con tanto di tute e caschi. Come accade tipicamente nella saggistica parascientifica e come abbiamo visto nei testi di Madame Blavatsky, von Däniken cita molti scienziati come supporto alle sue opinioni su presunti contatti con gli alieni.
Fra questi, sono presenti Albert Einstein, il radioastronomo russo Losif Samuilovič Šklovskij e Carl Sagan. Una forzatura, argomenta Ciardi: Einstein fu possibilista sulla vita extraterrestre (come del resto moltissimi altri scienziati e pensatori, ricorda Ciardi), ma ciò non significa che fosse convinto dell’avvenuto contatto tra alieni e umani; allo stesso modo, Šklovskij affermava di non avere prove di un passaggio degli alieni.
Stessa opinione di Sagan, secondo cui tutte le presunte prove dell’archeologia misteriosa potevano trovare più razionale spiegazione senza tirare in ballo intelligenze extratterrestri.
Ciò non toglie che Sagan fosse affascinato dall’argomento: egli fu tra i promotori del progetto SETI e fu autore del romanzo Contact, nel quale immaginava esattamente l’incontro fra l’umanità e alieni. In effetti Sagan è un perfetto esempio di come scienza e fantascienza possano coesistere in modo fecondo, rispettando entrambe le proprie prerogative tenendo ben lontana la pseudoscienza.
❖ Una grande produzione pseudoscientifica
Scavalcando il confine fra fantascienza e pseudoscienza, quest’ultima è rimasta a tal punto affascinata dal mistero degli antichi astronauti da arrivare a produrre vere e proprie pseudodiscipline e anche nuovi filoni.
Nel recente libro "Le piramidi le ha costruite Bigfoot" – "Viaggio nell’universo della pseudoscienza" (Tempi Modesti, 2016) Claudio Casonato ha parlato di alcune leggende legate all’archeologia misteriosa come gli OOPAart, ovvero i cosiddetti “oggetti fuori dal tempo”. Questi oggetti sarebbero anacronistici e inspiegabili con il ricorso alla razionalità o perché troppo insoliti o perché, per essere realizzati, avrebbero richiesto eccessive competenze tecniche e teoriche. Casonato nel suo libro parla del Geode di Coso, dei teschi di cristallo, della macchina di Antikithera e di Stonehenge.
Per i cultori dell’archeologia del mistero, anche il magnifico complesso megalitico inglese sarebbe frutto di indicazioni offerte da visitatori alieni poiché, secondo loro, a quello stato dell’evoluzione la tecnologia umana sarebbe stata di livello troppo basso per poter realizzare un prodotto architettonico simile. Ovviamente, nessuna prova corrobora questa ipotesi.
Inoltre, come giustamente scrive Casonato, l’archeologia misteriosa finisce per sminuire la grande ingegnosità dell’essere umano.
Un errore basato ancora una volta su una errata interpretazione dell’evoluzione dell’uomo e della sua cultura, teorica e tecnica, che, come abbiamo visto è un punto ricorrente nella storia del mistero degli antichi astronauti sin dalle pagine di Madame Blavaskty.
Enrico Bergianti